Infanzia
La nostra scuola
La scuola dell’Infanzia “Ancelle della Carità è sorta come risposta ai bisogni della comunità e del territorio in cui opera. Essa svolge il suo servizio pubblico senza finalità di lucro, a vantaggio delle famiglie e dei bambini che ne condividono il progetto educativo.
Accoglie bambini dai tre anni ai sei anni di età con possibilità di inserimento graduale di bambini di due anni e mezzo (bambini che compiono i 3 anni entro il mese dell’aprile successivo).
Concorre, nell’ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione integrale dei bambini nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili ed attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale ed internazionale. Essa persegue sia l’acquisizione di capacità e di competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo, sia un’equilibrata maturazione ed organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali della personalità, apportando con questo il suo specifico contributo alla realizzazione dell’uguaglianza delle opportunità educative.
LE FINALITà EDUCATIVE
La scuola dell’infanzia, affiancando l’opera educativa dei genitori e, tenendo conto dell’esperienza del bambino predispone un ambiente adeguatamente stimolante per la crescita e l’apprendimento.
La scuola dell’infanzia ha come finalità principali:
Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile.
Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.
Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.
Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.
Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.
Progetti e attività integrative
È la prima volta che il bambino si allontana da casa, in particolare dalla mamma, per molte ore al giorno. Questo distacco è un poco doloroso per tutti e due. Bisogna aiutare il bambino ad affrontare il primo passo di un cammino lungo e difficile verso la piena maturità della persona. Crescere significa anche staccarsi gradualmente dai genitori. Per la prima volta entra in un gruppo di bambini della sua età, diversi per carattere ed abitudini, ma con le sue stesse esigenze, pronti come lui ad impegnarsi, a fare capricci, a litigare, a volere le stesse cose che vuole lui. I genitori dovranno aiutarlo molto in questo primo inserimento nella “società” facendogli capire che la sua libertà e i suoi diritti devono incontrarsi con la libertà e i diritti degli altri.
I primi giorni di frequenza costituiscono un momento molto delicato per i bambini che si trovano a contatto con un ambiente nuovo, caratterizzato da spazi e arredi diversi da quelli di casa o del nido, nel quale devono entrare in relazione con nuovi adulti e con numerosi bambini.
Per aiutarli in questa nuova esperienza, presentiamo un ambiente gradevole dal punto di vista estetico, funzionale nella disposizione dei giochi e del materiale didattico, colorato e allegro che incuriosisca e stimoli ognuno alla scoperta dei diversi ambienti e dei giochi presenti.
La curiosità e l’interesse, uniti ad un clima sereno e giocoso, rendono al bambino meno pesante il momento del distacco dai genitori e lo aiutano a strutturare il rapporto di fiducia con le educatrici. La scuola dà il benvenuto accogliendo con gioia e impegno i bambini. L’inserimento è lento e graduale e rispetta i tempi di adattamento di ogni bambino.
Più che un metodo, un programma educativo linguistico!
Il FORMAT NARRATIVO è un modello psicolinguistico per l’insegnamento delle lingue ai bambini dagli 1 agli 11 anni e si basa su tre concetti fondamentali:
- Apprendere la nuova lingua in modo similare ai processi di acquisizione del linguaggio.
II bambino inizia a conoscere il mondo ed impara a parlare all’interno di esperienze di carattere ripetitivo condivise con l’adulto; i format sono appunto, quei «vissuti» che madre e bambino condividono quotidianamente, come per esempio, ai primi stadi evolutivi: la poppata, il cambio pannolini, il bagnetto e così via. In tale contesto, significativo sul piano emozionale e affettivo, si sviluppa la comunicazione verbale.
- Realizzare tecniche di insegnamento di carattere operativo e interattivo, coerenti con i processi di acquisizione del linguaggio.
Premessa per l’insegnamento/apprendimento della lingua è creare una condizione ambientale favorevole, denotata da un rapporto affettivo e di complicità che motivi il desiderio comunicativo. Il bambino inizia a parlare perché vuole essere capito e comunicare con la persona con la quale è stata instaurata un’interazione affettiva; questo avviene per la prima lingua e analogamente deve avvenire per la nuova lingua.
- Porre la buona comunicazione al centro dell’insegnamento/apprendimento della nuova lingua.
La realizzazione teatrale di storie, con il supporto della gestualità e della mimica, permette che il significato delle parole e delle frasi venga appreso attraverso un lavoro attivo, ove l’azione scenica dà senso al suono delle parole e la alla nuova lingua diventa concretamente lingua veicolare.
La psicomotricità è un’esperienza di natura prevalentemente emotiva ed affettiva, vissuta attraverso il corpo e il movimento grazie alla quale i bambini costruiscono la propria identità. Le attività favoriscono il gioco libero con poche consegne, con oggetti semplici, poco strutturati per far sì che i bambini esprimano gli aspetti più profondi della loro personalità, attraverso l’uso simbolico di oggetti, spazi e situazioni. Tali attività vengono programmate cercando di coinvolgere i campi evolutivi più significativi del bambino: motorio, intellettivo e relazionale.
L’obiettivo è quello di aiutare il bambino a superare le prime esperienze conflittuali legate allo sviluppo e alla crescita, accompagnandolo nel percorso che và dalla dipendenza all’autonomia.
Ci si propone, quindi, di favorire:
- lo sviluppo della percezione senso-motoria del bambino
- l’apprendimento di abilità motorie generali e specifiche
- la socializzazione attraverso corretti comportamenti relazionali
- lo sviluppo delle potenzialità creative
Il bambino, che tra i cinque e i sei anni si prepara al PASSAGGIO DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA, è pieno di aspettative e, a volte, di qualche legittima preoccupazione.
La costruzione di un percorso di continuità tra i due ordini di scuola permette al personale docente di accompagnarlo perché possa affrontare positivamente la nuova avventura, in un processo in cui la memoria personale riveste un ruolo fondamentale. Memoria significa infatti sapere chi siamo, che cosa pensiamo, quali esperienze abbiamo fatto; significa conoscere noi stessi per poterci aprire agli altri e costruire nuove relazioni, che sono condizioni essenziali dell’apprendimento.
L’intenzione di fondo di questo progetto è, quindi, di facilitare il passaggio tra i due ordini di scuola, promuovendo occasioni di accoglienza, incontro e crescita.
IL TEMPO SCUOLA
Primavera e scuola infanzia
Orario
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Attività
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8.00 - 9.00
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ACCOGLIENZA
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9.30
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ATTIVITA' GUIDATA
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11.45
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PRANZO
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12.30
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GIOCO
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13.30
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RIPOSO
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15.00
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MERENDA
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15.30 - 16.00
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USCITA
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Servizi Plus
PRE SCUOLA: ORE 7.30-8.00
DOPO SCUOLA: ORE 16.00-17.30
DOCUMENTI
DISPOSIZIONI VACCINALI
Indicazioni e modalità operative
(cfr. Disposizioni in materia di prevenzione vaccinale (cfr. DL 73 – 7 giugno 2017 e DL 119 – 31 luglio 2017 – vedi http://www.salute.gov.it/vaccini)
I genitori, all’atto di iscrizione del proprio figlio, devono compilare la dichiarazione sostitutiva di notorietà in cui attestano di aver effettuato le vaccinazioni obbligatorie, come previsto dai DL 73 – 7 giugno 2017 e DL 119 – 31 luglio 2017 oppure presentare copia del libretto di vaccinazioni vidimato dall’azienda sanitaria locale o il certificato vaccinale o un’attestazione delle vaccinazioni effettuate, rilasciati dall’azienda sanitaria locale.
Per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni (ovvero 16 anni e 364 giorni) e per tutti i minori stranieri non accompagnati, della stessa fascia di età, sono obbligatorie e gratuite, in base alle indicazioni per età previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale relativo a ciascuna coorte di nascita, le seguenti vaccinazioni:
Per i nati dal 2001 al 2016
- Anti-poliomielitica
- Anti-difterica
- Anti-tetanica
- Anti-epatite B
- Anti-pertosse
- Anti-Haemophilus Influenzae tipo B
- Anti-morbillo
- Anti-rosolia
- Anti-parotite
- Anti-varicella
Per i nati dal 2017
- Anti-poliomielitica
- Anti-difterica
- Anti-tetanica
- Anti-epatite B
- Anti-pertosse
- Anti-Haemophilus Influenzae tipo B
- Anti-morbillo
- Anti-rosolia
- Anti-parotite
La vaccinazione contro la varicella, che è obbligatoria per i nati dall’anno 2017, viene somministrata dopo il compimento dell’anno di età.