Offerta formativa
Progetti e attività integrative
È la prima volta che il bambino si allontana da casa, in particolare dalla mamma, per molte ore al giorno. Questo distacco è un poco doloroso per tutti e due. Bisogna aiutare il bambino ad affrontare il primo passo di un cammino lungo e difficile verso la piena maturità della persona. Crescere significa anche staccarsi gradualmente dai genitori. Per la prima volta entra in un gruppo di bambini della sua età, diversi per carattere ed abitudini, ma con le sue stesse esigenze, pronti come lui ad impegnarsi, a fare capricci, a litigare, a volere le stesse cose che vuole lui. I genitori dovranno aiutarlo molto in questo primo inserimento nella “società” facendogli capire che la sua libertà e i suoi diritti devono incontrarsi con la libertà e i diritti degli altri.
I primi giorni di frequenza costituiscono un momento molto delicato per i bambini che si trovano a contatto con un ambiente nuovo, caratterizzato da spazi e arredi diversi da quelli di casa o del nido, nel quale devono entrare in relazione con nuovi adulti e con numerosi bambini.
Per aiutarli in questa nuova esperienza, presentiamo un ambiente gradevole dal punto di vista estetico, funzionale nella disposizione dei giochi e del materiale didattico, colorato e allegro che incuriosisca e stimoli ognuno alla scoperta dei diversi ambienti e dei giochi presenti.
La curiosità e l’interesse, uniti ad un clima sereno e giocoso, rendono al bambino meno pesante il momento del distacco dai genitori e lo aiutano a strutturare il rapporto di fiducia con le educatrici. La scuola dà il benvenuto accogliendo con gioia e impegno i bambini. L’inserimento è lento e graduale e rispetta i tempi di adattamento di ogni bambino.
Più che un metodo, un programma educativo linguistico!
Il FORMAT NARRATIVO è un modello psicolinguistico per l’insegnamento delle lingue ai bambini dagli 1 agli 11 anni e si basa su tre concetti fondamentali:
- Apprendere la nuova lingua in modo similare ai processi di acquisizione del linguaggio.
II bambino inizia a conoscere il mondo ed impara a parlare all’interno di esperienze di carattere ripetitivo condivise con l’adulto; i format sono appunto, quei «vissuti» che madre e bambino condividono quotidianamente, come per esempio, ai primi stadi evolutivi: la poppata, il cambio pannolini, il bagnetto e così via. In tale contesto, significativo sul piano emozionale e affettivo, si sviluppa la comunicazione verbale.
- Realizzare tecniche di insegnamento di carattere operativo e interattivo, coerenti con i processi di acquisizione del linguaggio.
Premessa per l’insegnamento/apprendimento della lingua è creare una condizione ambientale favorevole, denotata da un rapporto affettivo e di complicità che motivi il desiderio comunicativo. Il bambino inizia a parlare perché vuole essere capito e comunicare con la persona con la quale è stata instaurata un’interazione affettiva; questo avviene per la prima lingua e analogamente deve avvenire per la nuova lingua.
- Porre la buona comunicazione al centro dell’insegnamento/apprendimento della nuova lingua.
La realizzazione teatrale di storie, con il supporto della gestualità e della mimica, permette che il significato delle parole e delle frasi venga appreso attraverso un lavoro attivo, ove l’azione scenica dà senso al suono delle parole e la alla nuova lingua diventa concretamente lingua veicolare.
La psicomotricità è un’esperienza di natura prevalentemente emotiva ed affettiva, vissuta attraverso il corpo e il movimento grazie alla quale i bambini costruiscono la propria identità. Le attività favoriscono il gioco libero con poche consegne, con oggetti semplici, poco strutturati per far sì che i bambini esprimano gli aspetti più profondi della loro personalità, attraverso l’uso simbolico di oggetti, spazi e situazioni. Tali attività vengono programmate cercando di coinvolgere i campi evolutivi più significativi del bambino: motorio, intellettivo e relazionale.
L’obiettivo è quello di aiutare il bambino a superare le prime esperienze conflittuali legate allo sviluppo e alla crescita, accompagnandolo nel percorso che và dalla dipendenza all’autonomia.
Ci si propone, quindi, di favorire:
- lo sviluppo della percezione senso-motoria del bambino
- l’apprendimento di abilità motorie generali e specifiche
- la socializzazione attraverso corretti comportamenti relazionali
- lo sviluppo delle potenzialità creative
Il bambino, che tra i cinque e i sei anni si prepara al PASSAGGIO DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA, è pieno di aspettative e, a volte, di qualche legittima preoccupazione.
La costruzione di un percorso di continuità tra i due ordini di scuola permette al personale docente di accompagnarlo perché possa affrontare positivamente la nuova avventura, in un processo in cui la memoria personale riveste un ruolo fondamentale. Memoria significa infatti sapere chi siamo, che cosa pensiamo, quali esperienze abbiamo fatto; significa conoscere noi stessi per poterci aprire agli altri e costruire nuove relazioni, che sono condizioni essenziali dell’apprendimento.
L’intenzione di fondo di questo progetto è, quindi, di facilitare il passaggio tra i due ordini di scuola, promuovendo occasioni di accoglienza, incontro e crescita.